di Simona Pacini
Nei lunghi anni vissuti in Veneto ho imparato ad apprezzare le piccole differenze dialettali tra provincia e provincia. Per esempio da Padova a Venezia si dice “pezo el tacón del buso”, a Treviso cambia appena appena in “peso el tacón del buso”, a Belluno diventa “pedo el tacon del bus”, con una bella “s” sibilata.
Il significato, però, è sempre quello.
È peggio la toppa del buco.
Ieri, dopo che la mia modesta storiella sui bagni pubblici ha cominciato a girare, nel Palazzo Comunale (che sarebbe, pensa te, il posto in cui vivevano i miei nonni, dove il mio babbo è cresciuto e anche dove è stata organizzata la festa del mio battesimo) si son dati molto da fare.
Mentre i Bravi di Don Rodrigo, come qualcuno ha detto, apparivano un po' spaesati, l'attività a Palazzo Renieri invece ferveva. C’era da confezionar la toppa.
Non era cosa facile. Si doveva buttar giù la smentita, ma che ufficialmente non sembrasse tale. Niente nomi né riferimenti a testate. Si sarebbe data troppa importanza. Ma qualcosa per placare quel filo d’ansia ai fan del Governo B, ci voleva, però. Occorreva mettere un bel punto fermo per dire: tranquilli, nessuna crepa si è mai aperta nel Meraviglioso Disegno della Colle che Sarà.
O vediamo allora che cosa ha prodotto il brain storming comunale.
Scrive il Comune di Colle di Val d’Elsa:
“Il progetto nasce nel 2022, quando la Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa (FTSA) ottiene un finanziamento PNRR contro la povertà per realizzare una "Stazione di Posta", spazio di accoglienza e supporto per persone in difficoltà”.
E io, invece, che cosa avevo scritto?
“Peccato che nel 2022 la Società della Salute dell’Alta Valdelsa, consorzio pubblico volontario che comprende tutti i Comuni della Zona sociosanitaria Alta Val d’Elsa e l’Azienda Usl Toscana sud est, decida di presentare alcuni progetti per realizzare in zona delle strutture finalizzate al sociale”.
Poi ci sarebbe un articoletto, pubblicato il 3 giugno 2022 alle ore 17 su una testata on line, Qui News Valdelsa, in cui si legge:
"Si tratta di un grosso finanziamento - spiega il sindaco Alessandro Donati - superiore al milione di euro, che permetterà una ri-funzionalizzazione dell'intero stabile, che è poco conosciuto e inutilizzato da tempo".
Fino a qui ci siamo?
O andiamo a rileggere, allora, che cosa dichiara il vice sindaco del governo B alla Gazzetta di Siena del 27 maggio 2025.
“Sono particolarmente felice di quest’opera, in quanto era nel programma elettorale della Lista Su Per Colle del 2019, vedere dopo 5 anni l’avvio dei lavori mi riempie di orgoglio, grazie ai fondi Pnrr ottenuti grazie all’impegno del Presidente della Fondazione, che è il sindaco Pii”.
Capito come funziona? Ci tengo molto che il passaggio appaia ben chiaro. Al vice sindaco di oggi nel 2019 è venuta in mente un’idea e 5 anni dopo, non appena mette piede in Comune, paf!, questa si realizza. Un’idea da un milione di euro che coinvolge i servizi sociali di tutta la Valdelsa, eh, mica un distributore dell’acqua potabile in fondo alle scale…
Proseguiamo nella lettura del comunicato del Comune che ci informa di una cosa fondamentale.
“Fino a ottobre 2024 il Comune non era coinvolto attivamente: nessun atto, incarico o progetto. L’intervento era solo in fase preliminare a cura di FTSA”.
Ahiahi, signora Longari… Come si spiega, allora, quanto si legge su Qui News Valdelsa, dove l’articolista, sempre il 3 giugno 2022 scriveva, sempre a proposito dei bagni pubblici:
“Tutto però potrebbe cambiare nei prossimi mesi: il Comune di Colle infatti sta mettendo in azione un progetto per recuperare interamente i bagni con il palazzo che li ospita.
Un intervento che si rende possibile grazie ad un bando regionale che si è aggiudicata l'amministrazione colligiana”.
E qui, signori miei, la domanda è d’obbligo. Come è possibile che la solerte, oltreché eccezionalmente unita, opposizione dell’epoca non abbia smascherato questa menzogna?
Ma torniamo un attimo a me, all’articoletto scherzoso che ha scatenato tanta rabbia e indignazione:
“L’immobile da utilizzare, di proprietà comunale, sarebbe l’intero palazzo dei bagni pubblici vicino a piazza Arnolfo, situato, nemmeno a farlo apposta, in via dei Bagni.
Siamo nel 2022, in pieno Governo A, quello del Nulla.
L’interlocutore per il Comune, in quell’epoca, si chiama Alessandro Donati ed è il sindaco della città.
Donati prende con sé qualche tecnico comunale, va a fare un sopralluogo e intuisce che, se il palazzo è ok per il progetto sociale, almeno i bagni pubblici è bene che rimangano alla città”.
Ma il Governo B ci fa sapere che in realtà tutto questo non esiste. Quindi non c’è nemmeno niente su cui scherzare. C’è solo da rafforzare una narrativa che funziona. Niente esiste né tantomeno è stato fatto, prima del Governo B.
“Con l’insediamento della nuova Amministrazione comunale è stato avviato l'iter con FTSA per arrivare alla stipula di una convenzione.
Dal novembre 2024 il Comune è subentrato, approvando la convenzione con FTSA e Società della Salute e assumendo la responsabilità della progettazione e realizzazione delle opere (per un importo di 910.000 euro, finanziato con risorse PNRR)”.
Ovviamente, non appena il Governo B subentra nel progetto come Comune (ma prima, si è capito Donati che ci stava a fare?) le lancette dell’orologio cominciano a girare vorticosamente e dalla fine del 2024 a oggi, in cinque mesi succede TUTTO.
Come ci fa sapere il vice del Governo B, diciamolo ancora una volta, abundandis abundandum, “grazie ai fondi Pnrr ottenuti grazie all’impegno del Presidente della Fondazione, che è il sindaco Pii”.
E, dico io, è giusto che il vice sindaco spari una enormità del genere, dal momento che i suoi adepti gli credono. Degli altri, alla fine, chi se ne frega…
Torniamo a Donati. Qualcuno ci sa spiegare per favore se è stato veramente sindaco dal 2019 al 2024 e pure presidente della FTSA? Perché da queste dichiarazioni sembrerebbe che il Governo B ritenga che il Governo A non avesse titolo, nel 2022, a intervenire su un immobile di proprietà del Comune.
Santocielo che fatica, però…
Anche ricercare su Google, è faticoso. Anche se ogni tanto però, la fatica viene ripagata.
Avete presente l’articolista della Gazzetta di Siena, quello che il 27 maggio 2025 ha riportato le parole del vice sindaco B senza batter ciglio?
Volete sapere che cosa scriveva, lo stesso articolista, sulla stessa testata, alla fine dell’anno di grazia 2022?
Pubblicava un’intervista di fine anno al sindaco Alessandro Donati chiedendogli un bilancio dell’anno che si andava a chiudere alla fine del periodo Covid.
Possiamo dire anche che ci sono stati risvolti positivi? chiede l’articolista.
“Si, nonostante tutto ci sono stati anche dei risultati. Sono soddisfatto dei progetti che hanno portato risorse del PNRR. Risultati per la rigenerazione urbana, per la creazione di un alloggio per disabili insieme alla Fondazione Territori Sociali, la stazione della Posta nell’area ex bagni pubblici, e opere terminate come il Museo del Cristallo e la seconda sala al Teatro del Popolo. Il teatro inoltre è stato oggetto di manutenzione e potrà riaprire per la stagione: di questo ringrazio il cda della Multiservizi, che ha fatto un ottimo lavoro.
E l’opposizione di allora, tanto solerte e unita?
Muta.
Il vero problema è che nella storia dell’umanità sono ben poche le cose veramente nuove. Tante le ritroviamo cristallizzate nelle favole, con cui nel passato si cercava di analizzare certi comportamenti. Prendete “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Hans Christian Andersen, per dirne una.
È dove si narra di un imperatore che attraversa la città esibendo vesti sopraffine e riccamente decorate, nel tripudio dei fedeli sostenitori che battono le mani e dicono che belli i vestiti nuovi dell’imperatore.
(Pare che qualcuno tra la folla abbia anche gridato: “I cittadini devono sapere la verità!”, “Prima c’era la Pravda, ma ora non è più così”).
Finché non arriva il solito bambino guastafeste che, vedendo la scena dell’imperatore, chiede candidamente: “Mamma, o perché quel signore va a giro tutto nudo?”
P.S. Ne valeva veramente la pena di tirare su tutto questo teatrino pur di non dire come stanno veramente le cose?
Carta Vetrata è un rubrica curata da Simona Pacini.
